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Obesità e sovrappeso: un errore comune nella scelta dell'alimentazione.


mercoledì 8 luglio 2020


Obesità e sovrappeso: un errore comune nella scelta dell'alimentazione

L'obesità è tra le patologie più frequenti con cui un veterinario si scontra quotidianamente. Alcuni studi parlano di una prevalenza, in Italia, di animali sovrappeso che raggiunge addirittura il 35% della popolazione canina e felina

La causa principale dell'obesità è lo squilibrio fra l'apporto energetico e la spesa energetica dell'animale ossia, l'animale assume troppa energia rispetto a quella che utilizza, accumulando l'eccesso sotto forma di grasso corporeo.

Quando un medico veterinario, durante la visita clinica, si trova davanti ad un animale in sovrappeso o, peggio ancora, obeso, dovrebbe spiegare ai proprietari che l'obesità deve essere considerata una vera e propria patologia e quali siano i rischi ad essa connessi.

Il diabete, i problemi osteoarticolari, le patologie delle vie urinarie, le patologie respiratorie e cardiovascolari, sono solo alcuni esempi di patologie del cane e del gatto che presentano una stretta correlazione con l'obesità. Per fortuna una parte di queste patologie sono reversibili in seguito al raggiungimento del peso ideale da parte dell'animale.

Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che gli animali obesi hanno una prospettiva di vita minore rispetto ad animali normopeso.

Come per tutte le altre patologie il veterinario dovrebbe poi improntare una corretta "terapia" al fine di far dimagrire l'animale e di riportarlo al suo peso ideale. In questo caso la terapia è prettamente dietetica e deve passare attraverso la valutazione del BCS, il calcolo del peso ideale e del fabbisogno dell'animale ma soprattutto la scelta del tipo di alimento e della quantità da somministrare.

Un errore che viene spesso commesso dai proprietari, e a volte dai veterinari stessi, è pensare che per far dimagrire un animale sia giusto continuare a somministrare lo stesso alimento che l'animale ha assunto fino a quel momento, semplicemente, riducendone notevolmente la quantità.

Questo tipo di scelta, non solo spesso porta ad un insuccesso, ma può addirittura causare una forma di malnutrizione.

L'insuccesso è generalmente dovuto al fatto che l'animale, con il quantitativo di cibo che gli viene somministrato non si sente appagato e saziato e, continuando a richiedere cibo ai proprietari, li porta a cedere e somministrare del cibo extra, vanificando tutto il piano di dimagrimento che è stato impostato.

La malnutrizione, invece, è dovuta alla differenza nella composizione analitica tra un alimento di mantenimento e un alimento dietetico creato apposta per la perdita di peso. Infatti, riducendo eccessivamente la quantità di cibo assunto dall'animale, non solo si riducono le kcal ma anche tutti i macro e micronutrienti, rischiando di non soddisfare i fabbisogni nutrizionali minimi giornalieri dell'animale.

Di seguito riportiamo un esempio in cui vengono paragonati un alimento di mantenimento, un alimento specifico per la gestione del peso e i fabbisogni proteici di un animale dove si dimostra come le proteine assunte con il cibo di mantenimento non raggiungano i fabbisogni minimi indicati da FEDIAF.

Prendiamo un cane adulto sterilizzato che pesa 19 kg, con un BCS di 8/9 e un peso ideale di 15 kg.

Il suo fabbisogno energetico giornaliero per fargli raggiungere il peso ideale è di 634 kcal (fabbisogno di mantenimento moltiplicato per il fattore di correzione 0,8 per la sterilizzazione e 0,8 per l'obesità).

Ora scegliamo due alimenti della stessa azienda: uno di mantenimento per adulti e uno dietetico per la gestione del peso (non semplicemente light).

L'alimento di mantenimento presenta le seguenti caratteristiche: 21,1 % di proteine sul tal quale e 372 kcal/100 grammi.

Per coprire il fabbisogno energetico dell'animale esso dovrebbe assumere 170 grammi di questo alimento, assumendo così giornalmente 35,87 grammi di proteine.

L'alimento per la gestione del peso invece apporta 310,7 kcal e 25,3 grammi di proteine ogni 100 grammi si alimento.

Facendo i conti il nostro animale, per soddisfare il suo fabbisogno energetico, dovrebbe assumere 204 grammi di questo alimento che apporterebbero 51,6 grammi di proteine.

Secondo le tabelle FEDIAF il fabbisogno proteico minimo per un animale adulto con un peso ideale di 15 kg è di 37,73 grammi di proteine. Paragonando questo valore con le quantità di proteine che assumerebbe l'animale con i due alimenti considerati in precedenza si può notare che l'alimento di mantenimento non è in grado di soddisfare i fabbisogni proteici minimi del nostro animale portandolo, nel lungo periodo, ad una condizione di malnutrizione proteica.

Inoltre, esiste un'elevata probabilità che con quell'alimento, non vengano neanche soddisfatti i fabbisogni minimi amminoacidici e mineral-vitaminici.

Ciò dimostra che quando si decide di impostare un piano di dimagrimento per un animale non basta ridurre la quantità di cibo somministrata ma bisogna scegliere un'alimentazione specifica per la perdita di peso, sia che si scelga un'alimentazione di tipo commerciale sia che si opti per un'alimentazione casalinga.

I fattori nutrizionali chiave di un'alimentazione specifica per la perdita di peso di un animale includono una ridotta densità calorica, una ridotta concentrazione di grassi e, soprattutto nel gatto, un'elevata concentrazione di fibre. Queste ultime servono, da un lato, a saziare l'animale e dall'altro a diminuire la densità calorica della razione.

Ma soprattutto, un alimento per il dimagrimento deve contenere un'elevata quantità di proteine.  Esse, infatti, non solo aiutano a mantenere la massa magra dell'animale, ma comportano anche "un lavoro metabolico" più elevato, ossia la loro metabolizzazione induce un dispendio energetico maggiore rispetto a quello per la metabolizzazione di grassi e di carboidrati.

Questo conferma, ulteriormente, che non ha senso utilizzare un alimento di mantenimento per far dimagrire un animale (anche se riuscisse a soddisfare i fabbisogni nutrizionali minimi indicati da FEDIAF) poiché nessun alimento di questo tipo presenta le caratteristiche sopracitate.

BIBLIOGRAFIA:
- Fediaf Nutritional Guidelines, 2019
- KEALY RD, LAWLER DF, BALLAM JM, et al. Effects of diet restriction on life span and age-related changes in dogs. J Am Vet Med Assoc 2002:220;1315–2
- MS Hand, CD Thatcher, RL Remillard, P Roudebush & BJ Novotny. Small Animal Clinical  Nutrition 5th edition. ed.   2010


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